I Pearl Jam e la discografia mobile

12 06 2008

E’ quasi un’eresia, in otto mesi di blog, non aver ancora citato manco di striscio i Pearl Jam, cioè i veri pionieri della rivolta mainstream contro le major (che hanno mollato prima di tutti, siglando un accordo con la indie J Records) e contro i colossi del ticketing (la lotta con TIcketmaster risale a 16 anni fa). Non bisogna dimenticare che i cinque di Seattle sono stati i primi a vendere musica direttamente ed esclusivamente dal loro sito internet (i bootleg dei loro concerti) e addirittura a regalarne (il primo singolo del loro ultimo disco, World Wide Suicide). Per non parlare di quanto siano pionieri del rapporto diretto con i fan attraverso quel gioiellino del Ten Club, la community dei loro true fans – per dirla con Kevin Kelly – che hanno la prelazione sui biglietti dei concerti e che ogni Natale si ritrovano nella cassetta della posta una bella fanzine e un vinile di inediti. Questo per dire che mentre gli altri fanno la cronaca, le loro battaglie contro la foresta fossile della discografia tradizionale è già nei libri di storia (se esistesse un libro di storia della discografia, ovviamente).

Tutto questo per dire che finalmente abbiano notizie fresche pure su di loro. In occasione del tour americano 2008, Eddie Vedder e soci hanno infatti siglato un accordo con Verizon (ne avevamo già parlato di loro, ricordate?). In pratica, mentre i bootleg dei concerti saranno disponibili come al solito sul sito ufficiale della band, gli utenti abbonati a Verizon Wireless potranno scaricare gratuitamente una canzone del concerto dei Pearl Jam cui hanno appena assistito direttamente dal loro telefonino. Non solo: nella sezione a loro dedicata sul sito di Verizon Wireless verranno successivamente messe online tre canzoni per show, anch’esse scaricabili, stavolta a pagamento, direttamente dal cellulare.

Insomma, i nostri sembrano essere (ancora) ben svegli di fronte alle nuove forme di distribuzione della musica e ottimamente posizionati per quanto riguarda il rapporto diretto con i fan. Che questo sia semplicemente un aperitivo di quel che combineranno all’uscita del prossimo album da studio?


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6 responses

12 06 2008
XV

Non mi piacciono i Pearl Jam ma mi piacciono molte delle loro iniziative soprattutto la battaglia per un prezzo decente dei concerti e il Ten Club.
Riguardo la J Record; si tratta di una Indie ma moooooolto mainstream : Alica Keys, Leona Lewis, Gawin De Graw… insomma non sono certo artisti undergrond :-). Tra l’altro, mi pare, ruoti nell’universo del colosso SonyBMG (in Italia sono loro a distribuirla).
A loro discolpa c’è da dire che PJ hanno firmato per J Record prima che entrassse in affari con SonyBmg quindi in un certo senso sono rimasti fregati perchè lasciata la Sony si sono poi ritrovati di nuovo sotto la stessa proprietà.

13 06 2008
renatoq

OT, ma insomma. La recensione di Pitchfork di oggi mi ricorda che è molto interessante il caso Lil’ Wayne. Che negli ultimi anni, mentre tutti aspettavano l’uscita del suo nuovo album su major (uscito ora), non ha fatto altro che pubblicare mixtape monumentali, distribuiti in rete, interamente gratuiti e pieni di musica molto ma molto buona. Il disco nuovo non l’ho ancora ascoltato, ma sia “Dedication II” sia “Da Drought 3” erano ottimi.

13 06 2008
rockonomics

@XV: il Ten Club è un piccolo capolavoro che migliora invecchiando.

@Renatoq: non sapevo nulla di Lil’Wayne. Indagherò. Se non ci foste voi…;-)

18 06 2008
PIE

Sto leggendo un libro sui Beatles e già nel 64-65 il quartetto di Liverpool regalava al fanclub un disco per natale. In quel caso era vinile…

Comunque viva i PJ e peccato che in Italia non faccia così nessuno per Ticket One, che ha il monopolio dei concerti più importanti e soprattutto fissa i prezzi dei biglietti.

19 06 2008
rockonomics

Per vedere chi in America sta facendo ticketing alternativo, ti rimando al prossimo post che sto scrivendo…stay tuned…

19 06 2008
PIE

attendo con interesse…

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