Nelle foto che lo ritraggono, Cesare Picco sorride all’obiettivo. Ha la faccia simpatica di chi ha meno successo di quel che merita, ma non se ne preoccupa. D’altra parte, se l’è andata a cercare, l’oscurità. Gli studi di pianoforte classico. La passione per il jazz eterodosso, alla Uri Caine, ma senza essere Uri Caine e senza nessuno che ti offre la direzione della Biennale Musica. Un ambizione frenata dalle proprie passioni.
Cesare Picco odia il Natale e il conformismo – musicale e non – che propina, fatto di barbe bianche su abiti rossi, di consumismo, omologazione, jingle bells e siamo tutti più buoni e torniamo a scannarci domani. O meglio, lo odiava.
Verso la fine del 2005, mentre stava uscendo il suo nuovo album dal titolo My Room, Cesare Picco rivisita al pianoforte le classiche canzoni di Natale, le registra e – un po’ per gioco, un po’ per vuoi vedere che – le mette su Itunes Music Store. Unica pubblicità che fa all’iniziativa: qualche mail agli amici più stretti. Risultato? Dopo una settimana dall’uscita, l’album di Cesare Picco, Christmas Tunes, era al primo posto della classifica jazz, dove è rimasto per due mesi e da dove è arrivato addirittura nella top ten generale italiana.Morale della favola? Nessuna, ovviamente. Buon Natale e buon anno a tutti!
Cesare Picco è stato nominato al premio Insound 2009 come migliore pianista italiano. Se vi fa piacere potete votarlo al seguente link:
http://www.trofeoinsound.it/